Da quando è iniziato il lockdown ho notato come le attività commerciali (e non mi riferisco solo al settore food) hanno reagito a questa situazione critica e ho capito che ci sono due tipi di persone: da una parte c’è chi si lamenta aspettando inerme che questo periodo finisca e che le cose cambino senza far niente; dall’altra parte c’è chi si rimbocca le maniche e cerca di trovare una possibile soluzione per reagire in modo positivo.
Mi viene subito in mente il caso Lamborghini che, nel pieno della pandemia, ha riconvertito alcune parti dello stabilimento per la produzione di mascherine e visiere chirurgiche.
Ma passiamo al mondo del food.
Lavoro come fotografo specializzato nel settore food già da qualche anno a livello nazionale e ho potuto piacevolmente constatare che ci sono grandi imprenditori in tutta Italia. Adesso penserete: “ecco, ha fatto la scoperta dell’America”.
No, non è così. Per me il grande imprenditore non è solo chi ha una grande azienda e la gestisce in modo impeccabile. Per me il grande imprenditore (giusto per citarne qualcuno) è anche lo chef proprietario di un piccolo ristorante che serve prodotti di ottima qualità mantenendo sempre viva la ricerca costante di nuovi abbinamenti, o il pasticcere che ha il negozio sotto casa e non si ferma mai, alla ricerca costante di nuovi prodotti da offrire ai propri clienti. Penso anche al proprietario di una piccola azienda agricola che ogni giorno fa enormi sacrifici per offrire prodotti genuini e di qualità.
Questi grandi imprenditori, nel 2020 hanno cercato il modo di emergere anche nella fase di totale emergenza. Si sono avvalsi di “nuovi canali” per continuare a vendere i propri prodotti.
Gli chef, i ristoratori, e i bar hanno iniziato a vendere i propri prodotti tramite i social network con l’opportunità di delivery per non fermare la propria attività. Le piccole e medie imprese hanno iniziato a vendere i prodotti anche sui propri siti internet aggiornandoli con la sezione “e-commerce”, e sui social network.
Credo fermamente che per vendere un prodotto sul web sia necessario mostrarlo al meglio. Per questo motivo la fotografia può essere di grande aiuto.
Quando organizzo i servizi fotografici per i miei clienti individuo le peculiarità dei loro prodotti, e tramite la fotografia, metto in evidenza la loro appetibilità.
Ogni tipo di alimento ha bisogno di essere illuminato in maniera diversa, di essere fotografato con inquadrature diverse. Se un prodotto ha un bel colore bisogna farlo risaltare, se ha una texture interessante bisogna sottolinearla
Secondo me è sbagliato pensare che nella fotografia e-commerce per il food il prodotto debba essere fotografato solo su sfondo bianco neutro. Bisogna anche creare un’ambientazione per far vedere quali sono le dimensioni del prodotto accostandolo con oggetti di uso quotidiano. Solo così l’utente finale può essere incentivato nell’acquisto del prodotto.
“Si calcola che nel medioevo un uomo entrava in contatto con poco più di 40 immagini artificiali (affreschi, quadri ecc) in tutta la sua vita. Oggi sono circa 400.000 al giorno, ancora di più per chi frequenta assiduamente il Web. Ciò ha prodotto una crisi del modello culturale tradizionale basato sulla centralità della parola, orale o scritta, per un paradigma iconocentrico.“
Sulla base del pensiero appena citato, personalmente, non mi azzarderei a vendere un mio prodotto puntando su immagini di scarsa qualità.
La verità è questa: le fotografie di bassa qualità vengono ignorate e non fanno vendere il prodotto.
Risparmiando sulla pubblicità e sulla promozione non fai del bene alla tua attività dal punto di vista economico.
In definitiva, le immagini di bassa qualità ti costeranno molto di più di quanto le fotografie di alta qualità ti costeranno mai.
Se hai bisogno di una consulenza QUI troverai tutti i contatti necessari.